terra di etruschi
Arte e Cultura
Etruschi
Romani
Medioevo
Epoca Industriale
storia
Maremma
Una storia avvincente ed emozionante che ha lasciato profonde tracce nel territorio, negli antichi siti archeologici, negli imponenti monumenti e nei borghi medievali rimasti intatti.
Una terra difficile la “Maremma amara” dei famosi canti popolari, il cui terreno paludoso ha ospitato fin dall’antichità importanti insediamenti umani.
Oggi, grazie alle numerose civiltà che hanno vissuto il territorio, custodiamo un patrimonio artistico, archeologico e storico senza eguali, l’ideale per vivere nuove e intense emozioni alla riscoperta dei tempi passati.
Arte sacro S. XVI, Museo Archeologico e d’arte della Maremma
Etruschi e Romani
Il viaggio nella nostra storia comincia dagli scavi archeologici di Roselle, vicini a Grosseto, il capoluogo di provincia, che conservano in perfetto stato le rovine dell’omonimo abitato etrusco e romano; proseguiamo poi la nostra avventura nell’area di Kalousion, in località Albinia, dove possiamo ammirare resti arcaici e classici della città etrusca.
Il territorio maremmano ti consente di rivivere le emozioni di tempi antichi, partendo dai ruderi di Cosa, nei pressi di Ansedonia, colonia di fondazione romana nata nel 273 a.C., arrivando alle Vie Cave della zona di Pitigliano, profondi percorsi ricavati nel tufo che conducono a monumentali necropoli etrusche.
Le meravigliose ville di epoca romana che si incontrano in luoghi unici come l’isola del Giglio, Giannutri, Scansano, Ansedonia e Caparbio, ci permettono di scoprire i fasti della vita terrena mentre la Via dei Sepolcri di Vetulonia (Castiglione delle Pescaia), dove si possono ammirare le tombe della Pietrera, Belvedere e Diavolini, ci consente di cogliere al meglio l’importante passaggio nell’Olimpo degli dei.
Il Medioevo
Importanti realtà del Medioevo si accostano agli splendidi reperti dell’epoca classica.
Gli Aldobrandeschi, che per secoli hanno governato questa terra difficile lasciando a narrare della loro presenza rocche, fortificazione, torri e borghi; numerose sono le tracce della dominazione fiorentina dei Medici, primi fautori della bonifica di vaste aree inospitali; e ancora il governo dei Lorena, la famiglia austriaca che ha portato a termine il risanamento della provincia di Grosseto e favorito il suo sviluppo economico e sociale.
Per avere un assaggio del medioevo maremmano, si può visitare Massa Marittima, dove oltre alla celebre cattedrale, sono conservati altri importanti monumenti come la Torre del Candeliere, la Fortezza dei senesi, l’Episcopato, il Palazzo e le Fonti dell’Abbondanza.
Per rivivere il governo degli Aldobrancheschi, o ammirare le terracotte di Andrea della Robbia, celebre scultore e ceramista italiano, non resta che arrampicarsi sulle pendici del Monte Amiata e visitare Santa Fiora, cittadina che si è sviluppato intorno alle fortificazioni aldobrandesche di cui rimangono ancora alcuni resti.
Segni del passaggio dei Medici, invece, possono essere rintracciati a Grosseto, lungo la cinta muraria esagonale – rimasta quasi del tutto intatta – che delimita il centro storico e nel Cassero senese, la fortificazione del 1344 inglobata, nel ‘500, proprio all’interno delle Mura.
Il promontorio di Monte Argentario e le aree circostanti ci permettono di rivivere gli anni della Maremma spagnola; le numerose e imponenti fortificazioni come la Fortezza spagnola di Porto Santo Stefano e i forti Stella, San Filippo e di Santa Caterina che svettano intorno a Porto Ercole ci narrano i ricordi dello Stato dei Presidi, costituto nel 1557 in seguito alla cessione alla Spagna della zona maremmana, da parte della Repubblica di Siena.
Il periodo industriale
In un territorio ricco di storia non potevano mancare i segni della storia d’Italia più recente; ricordiamo ad esempio il passaggio di Garibaldi, che si rifornì di armi e munizioni alla Polveriera Guzman di Orbetello, subito prima dello sbarco dei Mille, nel 1860. Sempre Orbetello fu scelta da Italo Balbo come base di partenza dei primi voli transoceanici.
L’arte del primo periodo industriale caratterizza fortemente la zona di Follonica, centro già conosciuto nell’antichità, ma che si è sviluppato solo nell’ ‘800 attorno alle Imperiali Regie Fonderie, volute dal Granduca Leopoldo II di Lorena.
A testimonianza di questo, la Chiesa di San Leopoldo, nota anche come “Chiesa della ghisa”, è uno dei primi esempi di accostamento di materiali diversi. Costruita tra il 1836 e 1838 su progetto dell’architetto Carlo Reishammer, la Chiesa è caratterizzata da un efficace connubio tra ghisa e pietra per il pronao, il coro, il pulpito e parte del campanile. Interamente in ghisa, invece, il portone neoclassico, un’opera di alta tecnologia compiuta dai maestri fonditori follonichesi.
Reperti e testimonianze del passato della Maremma sono custoditi inoltre nei numerosi musei d’arte, archeologici ed etno-antropologici, riuniti adesso nella rete provinciale “Musei di Maremma”.
L'arte moderna
Chi visita la Maremma, ha la possibilità di compiere al momento un emozionante viaggio alla scoperta del passato e anche un’interessante esplorazione dell’arte moderna.
La Provincia di Grosseto, è considerata da molti artisti contemporanei come luogo ideale per la realizzazione e l’ambientazione delle proprie opere.
Numerose ed importanti opere d’arte sono presenti nel nostro territorio:
- “Il Giardino dei Tarocchi”, a pochi chilometri da Capalbio, frutto dell’ingegno dell’artista franco-statunitense Niki De Saint Phalle.
- “Il Giardino dei Suoni di Paul Fuchs” a Boccheggiano, nel comune di Montieri, dove oltre 20 sculture di ferro, bronzo e rame, collocate in particolari posizioni, creano suoni in completa armonia con l’ambiente circostante.
- “Il Giardino di Daniel Spoerri”, nel Comune di Seggiano, dove è esposta la vasta collezione di opere raccolte dall’artista svizzero.
- Sempre nell’area del Monte Amiata, il “Giardino di Piero Bonacina – Arte a Parte –“ a Montegiovi, nel Comune di Castel del Piano, un atelier all’aperto ricco di sculture realizzate in legno, metallo, cemento e pietra, pienamente integrate nel paesaggio.
L’unione di molteplici materiali vanno a creare i “Viaggi di ritorno”, opera del bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti, realizzata nello spazio naturale dell’ex padule di Buriano a Castiglione della Pescaia, ci consentono infine di immergerci a pieno in un percorso surreale disseminato di installazioni e videoart.
Giulia Livilla, S I d.c., Museo Archeologico e d’arte della Maremma